24 maggio 2018
 
Palermo, accordo "a metà" per il passante ferroviario: entro agosto pronto solo il trenino per Punta RaisiI lavori del passante ferroviario a Palermo 
 
Il passante ferroviario verrà completato, anzi no. Per la Regione siciliana c’è l’accordo fra Rete ferroviaria italiana (la stazione appaltante) e la Sis (il consorzio di aziende che sta realizzando l’opera) per la conclusione dei lavori del raddoppio della linea ferroviaria da Palermo a Punta Raisi, ma dai sindacati arriva subito una netta smentita. “Non ci risulta e soprattutto non è vero che i licenziamenti sono scongiurati – sottolinea Francesco Piastra segretario provinciale degli edili della Cgil – questa mattina siamo andati all’ufficio provinciale del lavoro per ratificare la proroga di due settimane dei licenziamenti e ci siamo trovati davanti un’amara sorpresa. L’azienda non è disponibile alla proroga perché teme che questo differimento annulli le procedure di licenziamento”. Un dietrofront della Sis che ha rimesso i sindacati sul piede di guerra. “Secondo il direttore del cantiere l’unica trattativa che ha buone chance di andare in porto è quella relativa al completamento dello scavo della galleria Notarbartolo-Francia che consentirebbe la ripresa del collegamento fra la stazione centrale di Palermo e l’aeroporto Falcone e Borsellino – spiega Piastra – Sul reale completamento dell’opera non c’è accordo”.

In tarda mattinata la versione della Regione siciliana, presente oggi all’incontro fra Rfi e Sis, era molto più ottimistica. In una nota palazzo d’Orleans sostiene che dopo tre mesi di trattative, la riunione fiume - durata tutta il giorno - ha portato alla soluzione positiva della vertenza. “L'intesa prevede che entro giugno verrà completato il collegamento tra la stazione centrale e l'aeroporto di Punta Raisi, per una piena operatività del servizio ad agosto – si legge nella nota - Sul resto dei lavori, relativi a opere civili, c'è un'intesa di massima che sarà oggetto di un'ulteriore trattativa”.

Dunque non è ancora scongiurato il rischio che il raddoppio della linea, costato dal 2004 fino ad oggi oltre un miliardo di euro, rimanga un’incompiuta. Per adesso l’unica intesa è sulla parte dell’opera che consente ad Rfi di rimettere in funzione il collegamento con Punta Raisi, mentre sul resto c’è la disponibilità a trattare. In gioco ci sono i 100 milioni di variante in corso d’opera chiesti dalla Sis a Rfi per l’aumento dei costi dei materiali. Una cifra che Rfi contesta e abbassa a circa 6 milioni di euro. Su questo punto non c’è accordo, tant’è che l’azienda non ha rinunciato alla procedura di licenziamento di tutti i 261 dipendenti.

Pur con la grande incognita su cosa farà la Sis dei lavoratori e dell’opera il presidente della Regione ostenta ottimismo. "Siamo soddisfatti - afferma Nello Musumeci - del risultato raggiunto che consente, da un lato, l'entrata in funzione di un servizio essenziale per la città di Palermo e, dall'altro, evita il licenziamento del personale. Nel contempo, il governo regionale sta lavorando anche per accelerare la conclusione di altre opere ferroviarie strategiche per la nostra Isola: le linee Bicocca-Catenanuova, Ogliastrello-Castelbuono e l'Anello di Palermo. In tal senso, il 13 giugno incontrerò l'amministratore delegato di Rfi, Maurizio Gentile, per fare il punto e stabilire un cronoprogramma".

Quello relativo al Passante è un lungo contenzioso che trascina da quasi dieci anni, a seguito di molte varianti, per le quali è stata necessaria una rivisitazione dei prezzi, evitando, così, che l'impresa abbandonasse i cantieri. "Abbiamo scongiurato - aggiunge l'assessore alle Infrastrutture, Marco Falcone - che l'opera restasse l'ennesima incompiuta della Sicilia, con un danno enorme per i cittadini. Con il completamento
 
 del Passante, inoltre, si potrà dare piena applicazione al contratto decennale di servizio con Trenitalia, firmato dall'amministrazione regionale nei giorni scorsi".


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