La Regione alla guerra dei binari La giunta Musumeci incalza Rfi

Pubblicato Lunedì, 09 Aprile 2018 10:28
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La Regione alla guerra dei binari 
La giunta Musumeci incalza Rfi

 
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Lettera di fuoco dell'assessore Falcone. La risposta dell'azienda: ecco i tempi per completare le grandi opere.

 
 

PALERMO - La Regione alla guerra dei binari. Il governo Musumeci incalza Rfi, lamentando “ritardi e inadempienze” da parte della società che gestisce la rete ferroviaria nazionale. Una protesta vibrante quella contenuta in una lettera firmata dall'assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone e dal dirigente generale Fulvio Bellomo, indirizzata all'ad di Rfi Maurizio Gentile a fine marzo.

 
Il governo regionale a più riprese ha sottolineato come il ritardo infrastrutturale dell'Isola sia una delle prime condizioni su cui intervenire per avviare un percorso di sviluppo. Un lavoro analogo è stato portato avanti con l'Anas sulle strade, con esiti positivi, ha ricordato solo pochi giorni fa in una conferenza stampa il presidente della Regione Nello Musumeci. Nel mirino della giunta ora c'è Rfi, in particolare per una serie di annosi ritardi, enumerati nella missiva di Falcone. Che ricorda come nell'ultimo Comitato di sorveglianza dello scorso marzo siano state evidenziate “le persistenti difficoltà di attuazione dei Grandi Progetti”. Il quaderno delle doglianze contiene il Nodo di Palermo-Tratta A, la chiusura dell'Anello ferroviario di Palermo e la Ogliastrillo-Castelbuono. “Non si ritiene più sostenibile il prolungarsi delle attività di cantiere in molteplici aree della città di Palermo, che ha determinato un drastico peggioramento delle condizioni di vivibilità, come lamentate da commercianti e residenti, oltre che un incremento del traffico”.

La Regione lamenta in particolare anche la situazione relativa alla tratta del Passante ferroviario di collegamento tra Palermo e l'aeroporto di Punta Raisi. La riattivazione del collegamento ferroviario tra la città e lo scalo è prevista per il giugno 2018. E se la scadenza non sarà rispettata, questo comporterà di rivedere le condizioni del contratto di servizio con Trenitalia, scrivono all'assessorato.

“Preoccupazione” è espressa anche per lo stato d'attuazione degli interventi finanziati dal Piano operativo Infrastrutture del Fondo di sviluppo e coesione e cioè il Nodo di Catania, il potenziamento del tratto Fiumetorto e Lercara, l'intervento di ripristino della linea Palermo-Trapani via Milo, quest'ultimo porrebbe fine alla surreale situazione del trasporto ferroviario nella Sicilia occidentale: “E' oltremodo grave per la Regione Siciliana – si legge nella lettera – non conoscere a oggi l'avanzamento procedurale, fisico e finanziario degli interventi finanziati sul territorio regionale”.

Non tarda la risposta di Rete Ferroviaria Italiana, che apprende “con stupore” le affermazioni della Regione e afferma che i ritardi e le criticità “non sono addebitabili a colpe o responsabilità di Rfi”.

La società del gruppo Ferrovie dello Stato passa in rassegna le opere citate nella lettera della Regione soffermandosi sul loro stato d'attuazione. Per il Passante di Palermo si prevede l'ultimazione degli interventi in corso per maggio e l'attivazione della linea (con il ripristino del collegamento per l'aeroporto) per questa estate. Toccherà aspettare invece il 2022 per la conclusione dei lavori sulla Ogliastrillo-Castelbuono e sulla Palermo-Trapani (per quest'ultima si è in fase di progettazione definitiva). Per il Nodo di Catania l'ultimazione dei lavori è prevista per il 2026. Quanto all'Anello ferroviario di Palermo, Rfi chiama in causa il Comune. “Nonostante le numerose criticità, Rfi sta comunque garantendo la continuità degli interventi”, scrive in conclusione l'ad Gentile.