Articolo GDS 25 Febbraio

Pubblicato Lunedì, 26 Febbraio 2018 11:11
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Luigi Ansaloni

Senza fine. Non è solo il titolo della stupenda canzone di Gino Paoli, ma è la tempistica che sembrano avere i lavori per riportare i treni all’aeroporto "Falcone e Borsellino". Pare infatti che anche questa volta si vada verso un nuovo slittamento. Da marzo, data comunicata da Rete Ferroviaria Italiana per la riapertura della tratta del passante ferroviaria, si arriverà oltre. Probabilmente, a giugno, in concomitanza del nuovo orario. Non c’è ancora niente di ufficiale, ma questa eventualità esiste, eccome.  L’allarme è stato lanciato dal comitato pendolari Sicilia, che rappresenta un nutrito, nutritissimo numero di passeggeri che ormai da anni sopportano (è il caso di dirlo) questa chiusura, con una metropolitana a dir poco dimezzata. E stavolta sembra che la pazienza sia finita. Non proprio a torto. Una tratta che doveva essere aperta a dicembre del 2016, poi a giugno 2017 e ancora a dicembre dello scorso anno, è ancora è chiusa. Si viaggia con quasi un anno e mezzo di ritardo, e chissà. Se davvero si arrivasse a giugno, i lavori tra Notarbartolo e Punta Raisi sarebbero durati esattamente tre anni, visto che la tratta è stata chiusa proprio a giugno del 2015. “Questa buffonata dei continui rinvii sta veramente esasperando i passeggeri del servizio ferroviario - dice il presidente del comitato pendolari, Giacomo Fazio -. Ormai sembra praticamente ufficiale l'ennesimo rinvio, con l’apertura del passante a giugno. Saltato dunque anche marzo. Una notizia  trapelata durante  un incontro chiesto ed ottenuto dal comitato pendolari Sicilia con Regione e Trenitalia. Siamo assolutamente sconvolti da questa situazione.  Apertura a giugno vuol dire 3 anni di chiusura. Chiusura di un asse fondamentale per collegare Palermo e non solo con l'aeroporto Falcone e Borsellino. Considerando che Palermo, Cefalù e Monreale sono città Unesco, e Palermo capitale della cultura 2018, con milioni di arrivi, tutto questo potrebbe significare una devastante perdita di immagine ed economica. A questo si aggiunga la via Crucis cui noi pendolari siamo sottoposti da anni, con servizi sostitutivi che per calibrarli meglio passano tra richiesta e autorizzazione semestri interi”. Un attacco durissimo che segue giorni, settimane, mesi concitati. Rete Ferroviaria Italiana, da parte sua, ha fatto sapere che fornirà un quadro generale della situazione nei primi giorni di marzo, e non sono escluse sorprese. Dopotutto, nessuno ha comunicato ufficialmente la data di giugno come riapertura, con i pendolari che sperano ancora in una svolta positiva.  Non sono comunque un mistero per nessuno i problemi che Rfi ha avuto con la Sis, l’azienda impegnata nei lavori del passante ferroviario, che qualche mese aveva annunciato licenziamenti per dei contenziosi con Rete Ferroviaria Italiana,  che aveva risposto a muso duro dicendo che l’opera si sarebbe completata, con o senza Sis. Una delle ultime puntate si è conclusa, per fortuna positivamente, lo scorso 30 gennaio, con la firme di un accordo che garantisce il pagamento degli stipendi agli operai della Soitek srl , impegnati nei lavori al raddoppio delle tratte ferroviarie dalla stazione centrale all'aeroporto Falcone e Borsellino. La Soitek  si è impegnata a effettuare i pagamenti entro febbraio, mentre la Sis, contraente generale dei lavori, da parte sua, ha garantito, in caso di inottemperanza da parte di Soitek, di effettuare per conto di quest'ultima  i pagamenti dovuti direttamente alle maestranze.  La Sis stessa monitora  mensilmente a partire da gennaio la situazione la regolarità dei pagamenti da parte di Soitek ai lavoratori. (lans)