03 novembre 2016
 
Palermo, ultimatum di Rfi sul passante ferroviario: “Ripartite fra 10 giorni”Uno scorcio di vicolo Bernava, dove è bloccato il cantiere del passante ferroviario Una riunione tesissima, ieri in prefettura, sul futuro del passante ferroviario. Soltanto la mediazione del sindaco Leoluca Orlando e della prefetta Antonella De Miro ha scongiurato lo stop ai lavori e il licenziamento delle maestranze. Presto sarà convocata una seconda riunione, visto che incombe sempre la minaccia del consorzio Sis, aggiudicatario dell’appalto, di mettere in mobilità tutti gli operai e, quindi, di fatto bloccare l’opera. Sis continua a chiedere a Rete ferroviaria italiana, l’ente appaltante, circa cento milioni di euro per costi aggiuntivi. Ieri Rfi, secondo fonti sindacali, ha lanciato un ultimatum nei confronti dell’impresa: i lavori dovranno ripartire, pena la rescissione del contratto, entro il 14 novembre. Una data che precede di due giorni l’arrivo a Palermo del premier Matteo Renzi e del ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio che hanno in programma un tour per i cantieri siciliani.

"Ulteriori ritardi — dice Orlando — e un’eventuale sospensione dei lavori rappresenterebbero un danno incalcolabile per la città. Chiediamo quindi a Rfi e Sis un ulteriore approfondimento perché questi scenari siano scongiurati e si prosegua nell’esecuzione dei lavori". Anche i sindacati si erano opposti ai licenziamenti. "I lavori devono andare avanti — dicono Francesco Piazza della Cgil, Dino Cirivello della Cisl e Ignazio Baudo della Uil — non si può pensare di ridurre la forza lavoro di ulteriori 130 unità, così come era stato prospettato da Sis. Significherebbe dire addio al passante ".

Intanto, però, i cantieri vanno molto a rilento, e non solo quelli del passante ferroviario. Anche i lavori per l’anello ferroviario, sia sull’asse via Lazio-Sicilia-Campania sia su quello Castelnuovo- Amari, come raccontato da
Repubblica in un reportage e in una photogallery sul sito web, sono pressoché fermi. E le aree off limits, comprese quelle di stoccaggio che dovrebbero custodire i mezzi, sono ricoperte dall’erba alta e da cumuli di spazzatura. "Quando va bene, funziona una trivella su due — dice Francesco Raffa, commerciante di via Amari che sulla pagina Facebook dedicata al cantiere raccoglie decine di segnalazioni al giorno — Siamo abbandonati a noi stessi e nessuna promessa è stata mantenuta". Come quella di poter affiggere i marchi delle attività commerciali sulle recinzioni delle aree di cantiere.

Un’altra
 
 idea viene dall’ottava circoscrizione che, su proposta del consigliere Marcello Longo, ha approvato all’unanimità una mozione per riqualificare le barriere che delimitano i cantieri. "È indubbio che deturpino la città — dice il presidente, Marco Frasca Polara — e, visto che i tempi di consegna saranno di certo lunghi, sarebbe opportuno abbellirli con graffiti e opere pittoriche, grazie all’intervento dei ragazzi delle scuole".